Paola Ragnetti

Esperienze Cliniche

Esperienza clinica 01

Mi chiamo M., ho 24 anni e sto per laurearmi in Economia. Sono figlia unica, cresciuta in una famiglia da cui ho ricevuto sempre notevoli attenzioni e che mi ha educata al rigore ed alla serietà.

La mia vita è sempre trascorsa in maniera regolare: sono stata la bambina serena e allegra che si preparava ad andare a scuola, l’alunna modello alle elementari e alle medie, l’adolescente un pò ribelle, innamorata dello studente universitario coi capelli lunghi e tatuato, la giovane ragazza fidanzata con il tipo gentile ed educato.

Una vita lineare, vissuta entro quei limiti che si addicono a una giovane di buona famiglia, apparentemente invidiata. Eppure, dentro di me, esisteva da sempre una sensazione profonda che io ritenevo connaturata alla mia persona: la sensazione dello sforzo.

Mi sentivo in dovere di faticare per avere una vita normale e, a volte, ero così stanca da non riuscire più a combattere. Ero costretta a vivere “in riserva” e soffrivo perché non mi sentivo realizzata appieno. Una guerra interiore: periodi assai intensi alternati ad altri di triste vuoto.

E,ogni volta, ricominciavo daccapo: una battaglia dopo l’altra... Senza sforzo non potevo vivere! Era la mia vita, mi dicevo. Volevo viverla ma avevo paura!

Tutto ciò mi è stato chiaro quando sono entrata in contatto con la Dott.ssa che ha illuminato la mia persona, offrendomi gli strumenti per cambiare e per essere un persona migliore. Ho iniziato a intraprendere il percorso del circolo virtuoso del benessere: alimentazione in zona, attività fisica, integrazione, meditazione ed emdr.

Non ero affatto abituata a quello stile di vita: i primi tempi mi sentivo un’extraterrestre ma la fiducia nella Dott.ssa ed il forte desiderio di raggiungere i risultati mi hanno fatta perseverare giorno dopo giorno. Grazie al regime alimentare della dieta a zone ho modellato la mia figura.

La costante attività fisica ha rinvigorito il mio fisico, migliorando notevolmente la mia capacità di resistenza, messa alla prova, negli ultimi anni, da un’antipatica tiroidite. L’integrazione ha rafforzato il mio sistema immunitario. La meditazione mi ha fatto entrare in contatto con la parte più profonda di me, alleggerendo il mio spirito.

Infine, gli emdr mi hanno fatto intraprendere il viaggio più prezioso che potessi compiere, quello all’interno di me stessa. E’ stato molto impegnativo ma ne è valsa sicuramente la pena: si è trattato di una rinascita.

Ogni emdr ha rappresentato una tappa del lungo viaggio che ha donato un senso nuovo alla mia esistenza: passato, presente e futuro sono magicamente apparsi alla mia portata e, come in un film, ho potuto vedere le immagini della persona che ero stata, di quella che ero e di quella che volevo essere.

Per capirci meglio, attraverso gli emdr si affrontano aspetti di sé che ci creano problemi e di cui non riconosciamo le cause: si affronta il dolore faccia a faccia, lo si riconosce in tutte le paure che ci procura e che ci rendono deboli. Perché la mia vita, benché normale, continuava ad avere il sapore di un sacrificio?

Non mi ero resa conto, prima degli emdr, di aver dimenticato la primissima fase di essa, quella fino ai cinque anni. Durante quella fase mi erano capitate una serie di cose che io avevo immediatamente rimosso e che, invece, avevano influito tanto sulla mia persona.

Sono nata con una malformazione : grazie alla chirurgia plastica, il difetto è quasi impercettibile tanto che molte persone che mi stanno accanto nemmeno se ne accorgono! O, se lo fanno, minimizzano con estrema facilità, facendo leva sul mio fisico "da modella".

All’età di quattro anni avevo già subito due lunghe operazioni : ero del tutto impreparata alla cosa. Iniziavo a sentirmi come un pulcino indifeso in mezzo a un branco di leoni: la mia ferita si era aperta. Mi piovve improvvisamente addosso un enorme senso di pesantezza: iniziavo a convincermi di essere nata per il sacrificio e che solo attraverso di esso ero in grado di vivere.

All’epoca non esisteva la clownterapia: tutti i miei sentimenti di solitudine, impotenza, frustrazione e rabbia rimasero dentro di me, sepolti ed inespressi. Col passare degli anni, non mi rendevo conto che erano quelle stesse sensazioni che tornavano a colpirmi, appesantendo enormemente la mia persona. Esse mi rendevano debole e toglievano il sorriso alla ragazza che sentivo di poter essere.

Ecco che ero costretta a crearmi delle false giustificazioni per dare un senso a quel mio atteggiamento apparentemente inspiegabile.

Grazie agli emdr ho cancellato le tracce del passato: la bambina di allora è diventata solo un ricordo e mi sono convinta che il mondo non è un luogo ostile da cui difendersi ma verso cui andare incontro e in cui esprimere tutte le proprie potenzialità.

Mi sono concentrata sulla persona che veramente sento di essere: viva, passionale, forte, tenace e soprattutto sorridente. Ho imparato, giorno dopo giorno, ad esprimere al meglio queste qualità e non penso più che per vivere ci si debba sforzare!

La mia vita, oggi, ha come cornice la dimensione positiva del circolo virtuoso del benessere: a breve inizierò a seguire la strada dell’attività lavorativa, pratico vari sport, medito quotidianamente, sono presidente di un club, ho tenuto varie conferenze, viaggio e... quanto altro ancora ho voglia di fare!

Il circolo virtuoso è uno stile di vita, uno stato mentale, una riserva di energie... occorre solo non mollare mai: questo è uno sforzo che certamente ripaga!

Nella mia vita ho lottato duramente per raggiungere innumerevoli risultati: combattere in positivo per la propria persona non è solo un sacrificio.

C’è un pensiero che mi è tanto caro e che ritengo sia valido per chiunque: "Ogni giocatore deve accettare le carte che la vita gli offre. Ma una volta che le ha in mano, lui solo può decidere come giocare per vincere la partita."

La bacchetta magica non esiste, è solamente dentro di noi!

Paola Ragnetti

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